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Un bene comune è un bene pubblico, cioè di tutti noi, e non di nessuno!

Per ora nulla è cambiato

La pronuncia della Corte dei Conti della Lombardia, in merito all’interpretazione che il governo dà della propria Legge 133/08, non cambia per il momento alcuna regola.
Ad oggi resta impossibile ai Comuni utilizzare i soldi acquisiti dala vendita del proprio patrimonio immobiliare.
Non si capisce quindi perchè il Sindaco di Chiavari abbia commentato ad alcuni organi di stampa che le dichiarazioni del consigliere Monti di Partecipattiva sono state “precipitose”; dichiarazioni che, peraltro, erano state prodotte ben prima che la  sezione lombarda della Corte dei Conti si esprimesse.
Non si capisce neanche come abbia potuto dichiararsi “divertito” dalle stesse; tutt’al più potrà sentirsi un po’ più sollevato alla notizia del parere, dal momento che è probabile che il governo prenda una nuova posizione più favorevole ai Comuni.
Ma non è affatto scontato. Nemmeno l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) sembra essere molto “divertita” da ciò che sta succedendo, pur non nascondendo la propria soddisfazione per il sopracitato parere.

Recuperare la necropoli: un’esigenza per i chiavaresi, che l’assessore non coglie.

Ci fa molto piacere aver visto una così importante e intensa partecipazione di cittadini al Convegno sulla necropoli.
Partecipattiva ha già espresso nel suo programma elettorale l’importanza che riveste il recupero della necropoli per la città di Chiavari, sia in termini di proposta culturale che di sviluppo turistico.

Occorre che l’amministrazione si impegni veramente per realizzare questo recupero e riportare la necropoli a Chiavari.

Non possiamo però accettare che l’assessore Rombolini affermi anche in questa occasione che il recupero non è possibile per colpa dei ricorsi degli ambientalisti alla vendita della Fara.
I soldi che si dovrebbero incassare dalla vendita della Fara NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI perchè c’è una legge che lo vieta (legge 133/08).
L’attuale Governo infatti ha bloccato fino a tempo indeterminato l’utilizzo delle somme provenienti da alienazioni di beni di proprietà comunale.

L’assessore Rombolini lo sa? Pensiamo proprio di sì.
E allora correttezza vorrebbe che anche i cittadini ne fossero messi al corrente. L’affermazione corretta che Rombolini dovrebbe dire diventa quindi: “Non possiamo realizzare il recupero della necropoli, perchè il governo ce lo impedisce”.

Colmata: si volta pagina!

Questa volta non ci sono scuse.

Questa volta ci vuole solo una seria e precisa autocritica.

Questa volta Il Sindaco deve tornare in Consiglio Comunale e dire: “Ho fallito! Non ho giustificazioni!”

Già, perchè se ancora qualcuno non lo sa l’asta per la cessione dell’area di colmata è andata deserta. Non la vuole nessuno. Nessun privato è disponibile ad accollarsi l’onere di fare la faraonica opera da 100 milioni, che da anni il Sindaco di Chiavari porta come fiore all’occhiello della sua amministrazione.

È un fallimento perchè questa doveva essere l’Opera, con la O maiuscola.

È un fallimento perchè a questo punto il mandato di Agostino finirà con la Colmata così come è adesso.

È soprattutto il fallimento di un’idea che poi è l’asse portante del pensiero agostiniano: l’idea che il privato venga a investire tanto a Chiavari accettando di fare in cambio tante opere pubbliche e portare sviluppo.
Oggi, nel 2009, soprattutto in questo 2009, questo tipo di soggetto privato non esiste più. Nel 2009 il privato è uno che vuole solo un grosso ritorno per sè (per chi non lo avesse ancora fatto consigliamo di leggersi “Il partito del cemento“, per chiarirsi le idee), un ritorno sicuro, indiscutibile.

Come si può pensare che uno venga a spendere 100 milioni per un’opera che “consentirà lo sviluppo di Chiavari”? Uno investe 100 milioni dove lo sviluppo c’è già ed è talmente forte che vuole goderne un po’ anche lui.

Sarà finalmente la volta che questo progetto venga chiuso definitivamente nel cassetto per non farlo più uscire?
Sarà finalmente giunto il momento di progettare in modo nuovo lo sviluppo di quell’area, coinvolgendo i chiavaresi prima che gli studi di architetti?
Sarà finalmente il momento che la Colmata cessi di essere ostaggio del Sindaco di turno (Agostino, poi Poggi, poi di nuovo Agostino) e torni ad essere patrimonio dei chiavaresi?

Ma soprattutto: sarà finalmente il momento che si comincia a capire che lo sviluppo di una città non lo fanno le opere pubbliche?

È il momento (e l’occasione) di voltare pagina!

Uno scivolo per bambini: un’altra occasione persa per decidere insieme ai cittadini

Grazie a Partecipattiva anche Sampierdicanne da oggi ha una piccola zona parco-giochi, in piazza Salvo D’Acquisto.

Perché diciamo che è grazie a Partecipattiva?

Spieghiamo l’antefatto: nel Consiglio Comunale di marzo a Chiavari, Partecipattiva, attraverso il suo consigliere Taccone, aveva proposto di “utilizzare una quota dell’avanzo di bilancio 2007 per realizzare un’area per il gioco libero dei bambini, adeguatamente sicura ed attrezzata nel quartiere di Sampierdicanne.” Il Consiglio Comunale aveva respinto la proposta. Evidentemente il voto negativo della maggioranza agostiniana era dovuto solo alla volontà di non dare pubblica soddisfazione ad una richiesta della minoranza; tuttavia c’era la consapevolezza che la nostra era una buona proposta.

Non è la prima volta che succede. Anche quando Partecipattiva ha chiesto un massiccio intervento di sistemazione di marciapiedi e attraversamenti pedonali in via Parma, la proposta fu respinta, mentre ora vediamo che nel piano dei lavori pubblici una parte di quest’opera è in programma.

Riteniamo che questo modo di procedere dell’amministrazione sia negativo perché impedisce di fare bene le cose. Se fossimo stati coinvolti infatti avremmo chiesto all’amministrazione di venirne a parlare con gli abitanti del quartiere di Sampierdicanne. Sarebbe stato sufficiente convocare una assemblea pubblica, dire che c’era la volontà di posizionare alcuni giochi attrezzati, chiedere agli abitanti e alle associazioni del quartiere, alla scuola, alla parrocchia e soprattutto ai bambini e alle loro famiglie dove ritenevano fosse il posto giusto per mettere i giochi e quale tipo di gioco preferivano. Sicuramente si sarebbe fatto un lavoro migliore, perché nessuno conosce bene un quartiere meglio di chi ci vive tutti i giorni. Purtroppo così non è stato.
Ancora un volta è il segnale di come il valore della partecipazione sia ben lontano dall’essere compreso.

Presentata un’interpellanza sulla vicenda “Colonia Fara”

Abbiamo presentato un’interpellanza per avere risposte certe dall’amministrazione sulla vicenda della vendita della “Colonia Fara”.

In particolare abbiamo interrogato il Sindaco e la Giunta chiedendo:
1. se e quando è stato firmato il rogito notarile di trasferimento;
2. se ed in che termini sono stati rispettati tutti i tempi e termini previsti nel bando di gara al fine di garantire la trasparenza dell’azione amministrativa;
3. qualora il rogito non fosse stato firmato, se detto procedimento di differimento dei termini era previsto nel bando di gara e con quale certezza l’Amministrazione Comunale intende definire l’alienazione.

Appuntamento al prossimo Consiglio Comunale per le risposte.

Sorpresa! Si farà un marciapiede in via Parma

Ricordate l’ordine del giorno con cui Partecipattiva chiedeva alla Giunta di impegnarsi a predisporre un progetto per migliorare la mobilità pedonale in via Parma a Chiavari?

Se volete rinfrescarvi la memoria guardate qui.

Il Consiglio Comunale respinse quella proposta di Partecipattiva. Di fare il marciapiede in via Parma, laddove non c’è o è fatiscente, non se ne parlava.

Ora invece scopriamo che nell’elenco delle opere pubbliche per il 2009 compare anche la voce “via Parma (da magazzino comunale a S. Lazzaro): marciapiede e illuminazione pubblica” finanziata con 140.000 €.

Cosa avrà fatto cambiare idea all’amministrazione in modo così repentino non si sa. L’importante è che prima o dopo la richiesta sia stata accolta.

Incontro sul raddoppio del porto di Chiavari

Cantiere Verde, il circolo di Legambiente del Tigullio, invita all’incontro

– cemento, + lavoro

sul raddoppio del porto di Chiavari.

Confrontiamoci: giovedi 25 settembre, ore 21 presso i locali della Croce Verde in Largo Casini, 10 – Chiavari inVitiamo la cittadinanza, gli amministratori e i consiglieri, ad un incontro pubblico contro l’ampliamento del Porto turistico di Chiavari.

No ad ulteriori rinunce di tratti di costa, si allo sviluppo del turismo e delle attività ad esso connesse.

Invitiamo i proprietari degli stabilimenti balneari, i fruitori di posti barca che verranno penalizzati dall’ampliamento a partecipare al dibattito.
Tutti sono invitati a partecipare.