Ho lo scooter elettrico da 1 anno, l’ho usato quasi tutti i giorni, anche sotto alla pioggia, e posso assicurarne l’affidabilità; poi, oltre alla nota elasticità del motore elettrico, per sua natura ha i pesi distribuiti in basso, per cui è ben guidabile.
L’aspetto più interessante riguarda i costi, perché a fronte di un prezzo d’acquisto allineato a quello degli altri scooter, si ottengono: eliminazione del bollo per 5 anni, assicurazione dimezzata e consumi (elettrici) irrisori.
Ma ci sono 3 lati negativi, sui quali potremmo lavorare tutti quanti:
1- l’autonomia è di “soli” 50-100 Km (varia molto, a seconda del tipo di guida e di strade), sufficiente per la maggior parte degli spostamenti ma, affinchè si possa affermare questo tipo di mezzo, trovo essenziale fare una “rete” capillare di “colonnine di ricarica” presso tutti i comuni.
2- manca una rete di vendita e assistenza
3- poche persone sanno che l'”elettrico” non consiste solamente in biciclette con pedalata assistita e motorini “cinesi”, ma esistono dei mezzi potenti, affidabili, ecologici e, soprattutto, parchi nei consumi.
Il classico “cane che si morde la coda”: la gente non compra se non ci sono colonnine e concessionari, i concessionari non ci sono perchè poca gente compra, i comuni non mettono colonnine perché ci sono pochi mezzi elettrici.
Ma veniamo all’opportunità per i comuni: perchè non mettere una “colonnina fotovoltaica”? Ovvero: installare nei punti “chiave” della città alcuni gazebo che abbiano come tetto dei pannelli fotovoltaici connessi in rete con il cosiddetto “scambio sul posto” e, sotto, alcune colonnine di ricarica. In tal modo il comune può autofinanziarsi con la cessione in rete della corrente elettrica e scegliere se mettere a disposizione le colonnine gratuitamente o a pagamento. In entrambi i casi è possibile scegliere se, ed a chi dare la corrente, essendo oramai tutti i mezzi elettrici cablati in maniera tale da essere unici e riconoscibili.
Concludo segnalando che io ho già montato sul tetto di casa i pannelli fotovoltaici.
Questi richiedono una manutenzione pressoché nulla (qualche lavaggio ogni tanto), sono estremanente ecologici, si autofinanziano attraverso lo scambio sul posto con Enel, aumentano il valore della casa ed hanno una durata lunghissima (sono garantiti 20-25 anni).
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QUEL GRAN BISOGNO DI SECONDE CASE…
Porto ogni giorno a scuola i miei quattro bambini di 3, 6, 8 e 9 anni (e fin qui non c’è niente di strano). In famiglia abbiamo solo un’automobile, che usa mia moglie per recarsi al lavoro, per cui i bambini li porto a scuola a piedi o in bicicletta! (questo invece un po’ strano lo è). Circa un km di strada. La gente che mi vede alcune volte è divertita, spesso stupita, quasi sempre preoccupata: “ma ci pensa quel papà ai rischi che fa correre ai suoi bimbi facendoli avventurare in quel traffico?” mi sembra che dica… Davvero un gran traffico, tanta gente che va a lavorare e tantissimi genitori che portano i loro bimbi in auto a scuola (loro sì che sono saggi e prudenti)! Continua a leggere
Fermiamo la discarica
Il Comune di Chiavari, con una Delibera di Giunta di ottobre, ha approvato lo studio di fattibilità per la creazione di un’enorme discarica di detriti posta a riempimento della parte iniziale della valletta di Rio Campodonico.
Il progetto prevede di riempire negli anni la valle a partire da dove sgorga il torrente Campodonico fino alla confluenza con Rio Sanguineto arrivando, con l’accumulo di detriti sopra detriti, fino all’altezza dei viadotti dell’autostrada: si tratta di una specie di enorme lingua di scarichi derivanti da lavori edili, una specie di enorme frana artificiale lunga quasi un chilometro e alta mediamente una ventina di metri.
Il tutto produrrà un accumulo di materiale che va ben oltre un milione di metri cubi, da formare negli anni, a forza di via vai di camion e mezzi vari provenienti dai cantieri sparsi in un’area indefinibile. Già queste cifre ci fanno pensare ad un’opera “mostruosa”.
Ma non è tutto.
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Le slide del convegno ” Amministrare bene”
Vogliamo un P.I.Pol.Fam. anche a Chiavari
Il P.I.Pol.Fam. è il Piano integrato delle Politiche Familiari e a Castelnuovo del Garda lo hanno realizzato già da tempo.
Consiste in un insieme di interventi (più di 100) il cui diretto o indiretto destinatario è la famiglia e che coinvolgono tutti i settori in cui è organizzata l’attività amministrativa comunale ed implica un impegno diretto da parte di tutti gli assessorati.
Insomma: la materia prima delle scelte amministrative non è il cemento, come purtroppo accade in troppe amministrazioni nel Tigullio. No. A Castelnuovo del Garda si parte dalle persone, dai loro bisogni, dai loro desideri.
Come hanno fatto ce lo spiegheranno sabato pomeriggio a partire dalle 15 nel convegno che abbiamo organizzato all’albergo Monterosa. Ci saranno il Sindaco e l’Assessore alla Famiglia.
Vi aspettiamo.
Spazi pubblici o aiuole?
Il tema dell’urbanizzazione degli spazi pubblici è un tema ampio che tocca molti aspetti della vita quotidiana. Se pensiamo ad esempio ai tristi eventi di questi giorni riguardo della presenza di senzatetto in passeggiata a mare, possiamo considerare che la passeggiata è uno spazio ben studiato e ordinato, sfruttabile nei mesi estivi, ma che certamente non è altrettanto funzionale e vivibile per i chiavaresi nel resto dell’anno.
Se la passeggiata fosse stata progettata anche (anche) come spazio ludico probabilmente le famiglie l’avrebbero vissuta e “colonizzata” anche nelle belle giornate invernali.
Parliamo allora delle aree a giardino pubblico chiavaresi. Continua a leggere
Consiglio Comunale a Chiavari il 29 settembre
Martedì 29 settembre alle ore 18.30 ci sarà il prossimo Consiglio Comunale a Chiavari.
Leggi le pratiche e le richieste della minoranza che sono all’ordine del giorno.
Nei prossimi giorni pubblicheremo una presentazione dell’ordine del giorno presentato da Partecipattiva.