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Stop al Park dell’Orto: difficoltà procedurali insormontabili

Il parcheggio interrato in Piazza N. S. dell’Orto non si fa: la Provincia ha  bloccato l’iter per la sua realizzazione.
Cosa ci fa dire questo con certezza?
La lettera inviata dal Settore Pianificazione Generale della Provincia al Sindaco Agostino si conclude con queste precise parole: “il procedimento amministrativo di approvazione della variante urbanistica è interrotto”.

Gli elementi più importanti che hanno portato a questa conclusione sono messi nero su bianco dal dott. Lombardi, dirigente provinciale del settore. Alcuni di questi sono stati denunciati fin da subito da Partecipattiva e da molti chiavaresi, attraverso le tante osservazioni inviate al Sindaco.

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Leggi le F.A.Q. sul caso Lames

Cosa vuole fare Lames?
Costruire 21.000 mq di appartamenti nell’area di Sampierdicanne dove è attualmente lo stabilimento.

A cosa corrispondono?
Corrispondono a 300 appartamenti di 70 mq, cioè dai 35 ai 50 piani.

Come devono essere disposti questi appartamenti?
Non c’è niente di ufficiale in proposito. Si parla di un grattacielo di 16/17 piani e di altri palazzi di 7/8 piani.

Perché Lames fa questa richiesta?
Lames vuole costruire un nuovo stabilimento per migliorare la propria produzione. Il nuovo stabilimento sorgerebbe a Cicagna e sarebbe più o meno grande come l’attuale. A Lames occorrono 16.000.000 di euro per l’operazione e spera di ricavarli dall’operazione immobiliare a Sampierdicanne. Continua a leggere

DALL’ASCOLTO ALLA PROPOSTA

Sabato 19 marzo Partecipattiva incontra pubblicamente alcune associazioni del territorio, rappresentative di diversi settori: commercio, industria, socio-sanitario, sport, tutela dell’ambiente.
Sono proprio le associazioni ad avere il punto di vista privilegiato per cogliere quali sono i bisogni del territorio. Una proposta politica valida deve quindi nascere dal loro ascolto. Un ascolto che non avviene nel chiuso di una sede di partito, ma che vuole essere pubblico proprio perchè interessante per tutti i cittadini.

L’appuntamento è presso l’Hotel Monterosa alle ore 15.

Tutti sono invitati a partecipare

Piana dell’Entella: i Sindaci aprano il dialogo ai cittadini!

Partecipattiva ha inviato una lettera ai sindaci dei quattro Comuni interessati dal progetto di messa in sicurezza dell’Entella (Carasco, Cogorno, Chiavari e Lavagna), con la quale chiede agli stessi di aprire un dibattito pubblico sull’opera, prima di comunicare le proprie osservazioni alla Regione. Di conseguenza chiede ai Sindaci e all’Assessore Regionale alle infrastrutture Paita di posticipare l’incontro previsto per il giorno 19, di cui gli organi di stampa hanno dato ampia informazione.
La richiesta è motivata dal fatto che l’opera in progetto è di grande impatto per il territorio e tale da modificare in maniera consistente le aree. Non possono quindi essere esclusi dalla progettazione i cittadini dei quattro comuni che vedrebbero modificato il territorio in maniera irreversibile.
I cittadini hanno il diritto di verificare inoltre che quanto si vuole realizzare nell’area sia veramente finalizzato alla messa in sicurezza del fiume, e non sia invece l’occasione per svincolare terreni sui quali poi andrebbero ad essere realizzate pesanti cementificazioni. In questo senso Partecipattiva ha in questi mesi già raccolto domande e preoccupazioni degli abitanti di Lavagna, interessati dal primo lotto già approvato del progetto, che assistono solo come spettatori al dibattito che avviene sulle pagine dei giornali tra gli amministratori.
Partecipattiva ritiene che sia assolutamente necessario che le amministrazioni mettano in campo energie e risorse per una progettazione partecipata; per questo motivo ha inviato la lettera anche ai gruppi consiliari dei Consigli Comunali dei quattro Comuni, perchè essi stessi si attivino per pretendere dai loro sindaci un confronto pubblico aperto.

Di seguito il testo della lettera:

Al Sindaco di Carasco
Laura REMEZZANO

Al Sindaco di Chiavari
Vittorio AGOSTINO

Al Sindaco di Cogorno
Enrica SOMMARIVA

Al Sindaco di Lavagna
Giuliano VACCAREZZA

e p.c.   ai capogruppo dei gruppi consiliari dei
Consigli Comunali di Carasco, Chiavari, Cogorno, Lavagna

e p.c.   all’Assessore regionale alle infrastrutture
Raffaella PAITA

OGGETTO: osservazioni al progetto di sistemazione degli argini del fiume Entella

In questi mesi si sta definendo un progetto per la piana dell’Entella, articolato in lotti, in cui la messa in sicurezza del fiume è associata con lo sviluppo della rete viaria su entrambe le sponde e con lo svincolo di aree che diventerebbero edificabili. Sicuramente si tratta di un disegno molto ambizioso ma di grande impatto per il nostro territorio.

Già è così per il primo lotto approvato di questo progetto, che riguarda la tratta fra il Ponte della Maddalena e la foce dell’Entella, in particolare sul lato Lavagna, dove è prevista la costruzione di una sorta di muraglione alto 4 metri sulla linea dell’attuale seggiun, al fine di impedire l’esondazione delle acque del fiume.

Della complessiva progettazione i cittadini delle amministrazioni interessate, ad oggi, sanno poco o nulla: solo quanto è stato riportato da tv locali o giornali, peraltro in forma sempre molto sommaria. Continua a leggere

Liguria, un nuova ondata di cemento nel Piano caso approvato dal centrosinistra

Riportiamo integralmente un articolo pubblicato nei giorni scosi da “Il Fatto quotidiano” e scritto da Ferruccio Sansa, noto per aver scritto insieme ad altri “Il Partito del cemento” e “La Colata”.

“Si tratta di un progetto da far invidia ai berlusconiani. In realtà è stato approvato dal governatore Claudio Burlando che l’aprile scorso, in periodo elettorale, fu congelato. Ora invece c’è il via libera in un territorio dove il 45% del territorio negli ultimi 15 anni è stato mangiato dal cemento. Record italiano.
Centinaia di messaggi dai frequentatori del blog di Beppe Grillo. Un’insurrezione delle associazioni ambientaliste. Consiglieri regionali verdi che si erano schierati apertamente contro il Piano Casa presentato un anno fa dalla Regione Liguria governata dal centrosinistra. Ma alla fine sembrava che la Liguria stavolta si fosse salvata: il documento, un colpo di grazia su una regione già devastata dal cemento, era stato ritirato.

C’era stata perfino una dichiarazione del presidente Claudio Burlando che, dopo le proteste, aveva fornito assicurazioni precise: “Il Consiglio Regionale ha approvato in questi giorni la legge sul “piano casa”. Ritengo che sia un provvedimento equilibrato e giusto… Forse chi ha diffuso pubblicamente giudizi negativi preventivi dovrebbe oggi riconoscere che le cose stavano e stanno diversamente”. Si trattava, disse Burlando, “di giudizi affrettati e forse non formulati in buona fede”.

Che cosa dicevano i critici in malafede? Che il Piano Casa della Liguria concedeva ampliamenti volumetrici tra l’altro a edifici condonati e a strutture industriali. Insomma, che si rischiava uno scempio definitivo, morale e urbanistico, in una regione che negli ultimi quindici anni con la benedizione di sinistra e destra ha perso il 45 per cento del territorio libero da costruzioni (record italiano).
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Finalmente è finita l’agonia del progetto sulla Colmata. Nessuno l’ha comprata!

Per la seconda volta l’asta per la Colmata è andata deserta.
Nessuno vuole comprare il progetto che dal 1995 riempie le pagine dei giornali e di tutta la propaganda che, a nostre spese, il sindaco Agostino ci ha propinato in tutti modi possibili.
E’ stato il mercato a dire la parola fine a questa sorta di “accanimento terapeutico”, grazie al quale il progetto Campodonico-Panero è stato tenuto in vita fino ad oggi: nessuno lo vuole!
Eppure era chiaro che sarebbe finita così. Il progetto è brutto, caro, poco conveniente ad un investitore privato serio, pieno di rischi (sarebbe stato facile venderli tutti quegli appartamenti a chissà quali prezzi?), pieno di vincoli urbanistici e architettonici.

Quindici anni persi, così come sono andati persi un mucchio di euro che questa aministrazione ha continuato a spendere inopinatamente per testardaggine e arroganza.
Chi restituirà ai chiavaresi questi soldi?
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