Credo che potrebbe essere utile per molte persone approfondire la conoscenza degli impianti fotovoltaici.
Pochi sanno che sui tetti di molte case c’è la possibilità di installarli a “costo zero”, ovvero che si ha l’opportunità di contribuire a ridurre notevolmente l’inquinamento atmosferico senza cambiare il proprio stile di vita, ma addirittura con la possibilità, in futuro, di guadagnarci qualcosa. Come si può fare?
Occorre innanzitutto documentarsi presso 3 o 4 aziende del settore, oramai sempre più numerose, innanzitutto per appurare la fattibilità del progetto (orientamento del tetto e tempo di esposizione al sole), poi per farsi fare un preventivo, visionare qualche opera già fatta e stimare serietà ed esperienza del personale.
A questo punto, prendendo come riferimento i preventivi ricevuti dalle aziende, contattare più banche (spesso gli installatori ne consigliano alcune di fiducia) per farsi pianificare un prestito (mutuo, finanziamento o altro) da dilazionare in rate tali da poter essere pagate direttamente dal proprio impianto fotovoltaico: generalmente si “autofinanzia” in circa 8-10 anni, terminati i quali il proprietario otterrà un guadagno pari approssimativamente alla rata del prestito appena finito di pagare, fino alla scadenza del contratto ventennale stipulato con il GSE (Gestore dei Servizi Elettrici).
Come ottengo il “costo zero”? Con i 5 vantaggi che l’operazione mi offre:
1- il GSE mi paga tutta la corrente che produco (la quale verrà misurata tramite un secondo contatore installato da ENEL) con una delle 3 tariffe variabili in base all’impatto estetico (integrazione) dei pannelli;
2- con un’ulteriore pagamento del GSE che, solo in questo secondo caso, mi paga tutta la corrente da me prodotta e non utilizzata, pertanto immessa in rete;
3- con il risparmio che ottengo riducendo o addirittura azzerando il consumo di corrente elettrica tramite il gestore (generalmente ENEL);
4- fra 6 mesi a tutti i contratti ENEL verrà applicata la tariffa bioraria, con evidenti vantaggi per chi non consuma (perché la sta producendo) corrente elettrica nelle ore di punta;
5- inoltre, se dopo o contestualmente al montaggio dei pannelli fotovoltaici vado ad effettuare dei lavori per ottenere un risparmio energetico (miglior isolamento della casa, installazione di caldaia a condensazione, pompa di calore, ecc.), il GSE mi riconosce una tariffa tanto maggiore quanto migliore sarà il risultato ottenuto, dimostrabile con la certificazione energetica (necessaria anche per detrarre dalle tasse il 55% delle spese sostenute) redatta da un professionista del settore.
Oltretutto aumenta anche il valore della casa.
Occorre inoltre sapere che per poter produrre una sufficiente quantità di corrente elettrica per il proprio fabbisogno, ora non è più necessario che il tetto sia perfettamente direzionato verso il sole: i pannelli hanno una buona tolleranza di esposizione, inoltre adesso se ne trovano in vendita alcuni che funzionano anche se sono rivolti verso il nord.
Che ne pensate? Aiutare l’ambiente è solo utopia o “roba da ricchi”?
CORRADO SANGUINETI