Leggi le F.A.Q. sul caso Lames

Cosa vuole fare Lames?
Costruire 21.000 mq di appartamenti nell’area di Sampierdicanne dove è attualmente lo stabilimento.

A cosa corrispondono?
Corrispondono a 300 appartamenti di 70 mq, cioè dai 35 ai 50 piani.

Come devono essere disposti questi appartamenti?
Non c’è niente di ufficiale in proposito. Si parla di un grattacielo di 16/17 piani e di altri palazzi di 7/8 piani.

Perché Lames fa questa richiesta?
Lames vuole costruire un nuovo stabilimento per migliorare la propria produzione. Il nuovo stabilimento sorgerebbe a Cicagna e sarebbe più o meno grande come l’attuale. A Lames occorrono 16.000.000 di euro per l’operazione e spera di ricavarli dall’operazione immobiliare a Sampierdicanne. Continua a leggere

I disagi di chi abita nei pressi della zona lavori di F.S. non finiscono mai!

Ci sono alcuni abitanti chiavaresi che da anni vivono in una specie di incubo.
Abitano nei pressi della ferrovia in prossimità del fiume Entella, ai lati della zona lavori delle Ferrovie dello Stato. Una zona-lavori attiva giorno e notte, anzi soprattutto notte!
E’ tutto un susseguirsi di rumori assordanti e fastidiosi che impediscono il riposo nelle ore notturne a causa di lavori che per di più sollevano consistenti nubi di polvere ferrosa.
Ne Agostino prima, ne Poggi dopo, ne Agostino oggi sono stati capaci di impedire il perdurare di questo insopportabile disagio. Come è possibile?

Partecipattiva ha presentato un’interpellanza per sentire come si giustifica il Sindaco.
Sperando che nel prossimo Consiglio Comunale la Presidentessa Garibaldi non si inventi qualche pretestuoso stratagemma per rimandare la discussione!

Giornata Mondiale dell’Acqua

Oggi, 22 marzo, è la Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, e in Italia si stanno svolgendo diverse manifestazioni. A Genova in particolare si terrà un flash mob in Piazza De Ferrari alle 17:45.

Sabato 26 marzo grande manifestazione a Roma per lanciare la campagna referendaria. Questa primavera infatti ci saranno 2 referendum a cui votare sì per difendere il diritto all’acqua (il governo non ha ancora fissato ufficialmente le date ma probabilmente si terranno il 12 giugno).

2 sì per l’acqua bene comune!

DALL’ASCOLTO ALLA PROPOSTA

Sabato 19 marzo Partecipattiva incontra pubblicamente alcune associazioni del territorio, rappresentative di diversi settori: commercio, industria, socio-sanitario, sport, tutela dell’ambiente.
Sono proprio le associazioni ad avere il punto di vista privilegiato per cogliere quali sono i bisogni del territorio. Una proposta politica valida deve quindi nascere dal loro ascolto. Un ascolto che non avviene nel chiuso di una sede di partito, ma che vuole essere pubblico proprio perchè interessante per tutti i cittadini.

L’appuntamento è presso l’Hotel Monterosa alle ore 15.

Tutti sono invitati a partecipare

Stop al consumo del territorio – Partecipattiva incontra Domenico Finiguerra

L’attività di Partecipattiva prosegue intensamente anche in questo 2011 che è appena iniziato. In particolare è in programma nei prossimi giorni un appuntamento interessante, al quale tutti sono invitati a partecipare.

Si tratta di un incontro pubblico dal titolo “IL TERRITORIO È UNA RISORSA: COME RIDURNE IL CONSUMO?” e si terrà venerdì 25 febbraio alle ore 17.30 presso l’Hotel Stella del Mare in Corso Millo 115 a Chiavari.

Interverrà Domenico Finiguerra, promotore del movimento STOP al consumo di territorio e Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), comune vincitore del premio nazionale Comuni a Cinque Stelle per la gestione del territorio e membro dell’Associazione Comuni Virtuosi. locandina dll'incontro con Domenico Finiguerra
Cassinetta di Lugagnano si è contraddistinto in questi anni per una politica urbanistica innovativa, che si è concretizzata in un Piano di gestione del territorio a “crescita zero”, un piano, cioè, che non contiene previsioni di crescita dell’insediamento e che punta a mantenere il più possibile intatto il proprio territorio. Nei mesi scorsi si è parlato ampiamente delle scelte fatte a Cassinetta di Lugagnano anche al TG1 e nella trasmissione Report.

Può sembrare un incontro “tecnico”, ma non è così.
Tutti noi abbiamo un’idea di come utilizzare il suolo comunale, i suoi terreni, i suoi spazi ancora non progettati. E spesso le nostre idee sono tutt’altro che banali.
Domenico Finiguerra ci racconterà come lui e i suoi concittadini sono riusciti a condividere queste idee, valorizzando il territorio del loro comune e preservandolo dal cemento selvaggio.

Vale la pena ascoltarlo per convincerci che anche qui è possibile fare altrettanto.

Ti aspettiamo dunque.

Piana dell’Entella: il progetto della provincia non ha il consenso della popolazione

Venerdì scorso l’Amministrazione di Lavagna ha risposto all’invito fatto da Partecip@ttiva e ha organizzato un incontro pubblico per illustrare ai cittadini i progetti di intervento sul bacino dell’Entella predisposti dalla Provincia. Il primo lotto, già in fase di approvazione della progettazione definitiva, prevede un argine di alto fino a a 4 metri e largo 25 nel tratto compreso tra il Rio Rezza ed il ponte della libertà, seguendo il “seggiun” napoleonico attraverso la piana degli orti. Il secondo lotto, che è parte integrante del progetto presentato in questi giorni dalla Regione ai comuni della piana dell’Entella, prevede un argine di pari altezza “a difesa” dell’abitato della Madonna del Ponte e nuovi collegamenti stradali che sottopassano il nodo del ponte della Maddalena.

Ci pare interessante sottolineare che anche l’amministrazione lavagnese ha condiviso con i cittadini presenti lo stupore del fatto che un progetto del genere, costato ben € 700.000,00, non abbia tenuto in alcun conto degli affluenti che formano l’Entella (Lavagna, Sturla e Graveglia), e non abbia pensato quindi a progettare interventi che contribuiscano a rallentare e contenere la quantità d’acqua che questi possono riversare nell’Entella in caso di forti piogge. Si potrebbero evitare così opere sulla cui efficacia sia Partecipattiva che i cittadini di Lavagna avanzano molti dubbi, fra tutti almeno per quel che riguarda la soluzione avanzata per il contenimento dei diversi rivi che dovrebbero confluire in una sorta di canale scolmatore sotterraneo, rispetto al quale nulla si sa ad esempio su come si potrà provvedere alla pulizia dello stesso.

Tante persone hanno chiesto che le istituzioni si indirizzino a progettare interventi dal costo più limitato, più efficaci e ad impatto zero come la pulizia del fiume, la modifica dello sbocco del rio Rezza e degli altri rii, la realizzazione di archi a sostegno dei ponti, invece dei pilastri, che oggi poggiano sul letto del fiume.

Partecip@ttiva vista la contrarietà dei cittadini intervenuti e della stessa amministrazione lavagnese si domanda:

– come è stato possibile arrivare ad una progettazione così avanzata senza il consenso della popolazione?

– perchè il concetto di “messa in sicurezza” deve per forza tradursi in elevazione di argini con il conseguente aumento di velocità delle acque?

– come mai ad oggi uno studio così complesso non è stato accompagnato da alcuna simulazione fatta in vasca artificiale?

– perchè si progettano opere con previsioni di piena di 50/200 anni diverse fra loro?

Abbiamo bisogno di sentire risposte credibili a queste domande. Anche se una prima progettazione definitiva è già stata approvata, si ritiene che i dubbi dei cittadini e dell’amministrazione lavagnese debbano essere presi in considerazione per rimettere in discussione quanto già deciso.